Per fare luce su alcuni aspetti meno studiati della produzione letteraria di Giorgio Manganelli, questo saggio esamina un caso particolare di dialogo, ovvero quello contenuto alla fine del Discorso dell’ombra e dello stemma, una prosa trattatistica sulla letteratura e sul ruolo dello scrittore.
L’interesse primario è l’interazione tra queste due forme testuali diverse, utilizzate dall’autore per presentare al lettore gli stessi argomenti teorici, in modo da dimostrare come il dialogo rispecchi e metta effettivamente in atto, attraverso le voci A e B, i presupposti della poetica manganelliana.
In particolare, nel dialogo vengono evidenziati soprattutto quegli elementi che maggiormente denotano la letteratura come un procedimento non razionale, oscuro e distruttivo. Per giungere a tale conclusione, in questo saggio sono innanzitutto descritti quegli elementi che caratterizzano il Discorso dell’ombra e dello stemma come uno “pseudotrattato”. Sono poi confrontati due casi simili di capitoli dialogici, inclusi in opere in prosa, ovvero quelli contenuti all’interno di Amore e dell’Encomio del tiranno. Infine, si procede con l’analisi degli argomenti teorici del dialogo contenuto nel Discorso dell’ombra e dello stemma, mettendoli in relazione con brani simili dalla stessa opera e da altre dell’autore.
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