La sentenza in commento, con la quale la Corte Costituzionale ritorna ad operare un sindacato sul quantum di pena disposto dal legislatore in materia di immigrazione clandestina, presenta tre profili di rilievo. Anzitutto consolida il sindacato effettivo della Corte sulle scelte sanzionatorie operate dal legislatore, confermando il parametro delle “rime adeguate” e la centralità del principio di proporzionalità della pena nell'attuale sistema penale. In secondo luogo, ripropone il tema della pena illegale, confermando il principio costituzionale della legalità della pena e le sue ricadute applicative sulla tenuta del giudicato nazionale. Da ultimo, ribadisce la centralità del principio di offensività, come criterio interpretativo della tipicità penale nonché parametro per fondare il giudizio sulla proporzionalità della pena.
The annotated sentence, in which the Italian Constitutional Court exercises its control on the extent of punishments in the area of illegal immigration, features three major aspects. Firstly, it strengthens the Constitutional Court's control on the measure of punishments, confirming the parameter of “adequate measures” and the importance of the principle of proportionality in the current criminal justice system. Secondly, it revives the issue of illegal penalty, thereby confirming the constitutional principle of legality of punishment and its impact on the national res judicata. Lastly, it reaffirms the central role of the principle of harm as an interpretative criterion of typicality in criminal offenses and as the basis for the constitutional control on the measure of punishments in terms of proportionality.
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