Jolanda Insana was actually a translator long before she became a poet. To what extent, however, do the two disciplines complement one another? Her poem, inspired by Aeschylus’ Bound Prometheus, is titled Voce di Io e Prometeo and dates back to 2002, though it was only published posthumously in the booklet Due volte sette sono le parole. It illustrates the deep dynamics of Insana’s relationship with the source text, poised as it is on the thin poetic boundary between translation and rewriting.
Jolanda Insana, traduttrice, in realtà ancor prima che poetessa. Ma quanto le due discipline si integrano una nell’altra? Il componimento direttamente ispirato dal Prometeo incatenato di Eschilo, intitolato Voce di Io e Prometeo, risalente al 2002, ma pubblicato postumo nel volumetto Due volte sette sono le parole, permette di entrare nelle dinamiche profonde del rapporto di Insana con il testo di origine, in quel sottilissimo confine poetico tra traduzione e riscrittura.
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