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Per una lettura di La lluvia amarilla (1988) di Julio Llamazares come «teatro delle rovine»

    1. [1] University of Turin

      University of Turin

      Torino, Italia

  • Localización: Rassegna iberistica, ISSN 0392-4777, Nº. 117, 2022, págs. 57-69
  • Idioma: italiano
  • Enlaces
  • Resumen
    • español

      t The article studies Llamazares’ novel La lluvia amarilla (1988) from a new perspective, which identifies the scenario of the work as a ‘theatre of ruins’. The essay opens with a reflection on the chromatic symbolism already suggested by the title and discernible also in Vilas’ novel Ordesa (2018), with which it seems to have a dialogical relationship. After a necessary reference to the lyricism of Llamazares’ prose, the Ainielle landscape is interpreted as a ‘literary landscape’, a concept that refers to the subjective experience of nature through the protagonist perceptive consciousness. In the second part of the article, the metamorphosis of Ainielle into a place of ruins (which also engulfs the narrator) is demonstrated, in a passage that is accomplished through the cemetery metaphor and the supernatural incursion. Finally, it illustrates the current state of Ainielle, a village in the Pyrenees, which has become a ‘place of memory’.

    • italiano

      L’articolo studia il romanzo di Llamazares La lluvia amarilla (1988) da una nuova prospettiva, che identifica lo scenario dell’opera come ‘teatro delle rovine’. Il saggio si apre con una riflessione sul simbolismo cromatico già suggerito dal titolo e ravvisabile anche nel romanzo di Vilas Ordesa (2018), con cui sembra intessere una relazione dialogica. Dopo un necessario accenno alla prosa lirica di Llamazares, si interpreta il paesaggio di Ainielle come ‘paesaggio letterario’, concetto che rimanda all’esperienza soggettiva della natura attraverso la coscienza percettiva del protagonista. Nella seconda parte del lavoro, si dimostra la metamorfosi di Ainielle in un luogo di rovine (che fagocita anche il narratore), in un passaggio che si compie grazie alla metafora del cimitero e all’incursione del soprannaturale.
Infine, si illustra lo stato attuale del villaggio pirenaico di Ainielle, divenuto ‘luogo della memoria’.


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