Nell’articolo si analizza un interessante libro su nudge e pubblica amministrazione, sviluppando due punti di osservazione: quello dell’uso dell’economia comportamentale e del nudge nella lotta alla pandemia e quello, più prospettico, di talune innovative politiche pubbliche ispirate ai dettami delle scienze cognitive e del behavioural law. La parte finale del lavoro è dedicata ad evidenziare luci e ombre di tali prospettive. Se da un lato è sicuramente importante che il giurista positivo prenda consapevolezza dei tanti spunti che vengono dal dibattito sulle tecniche di governo neoliberali, anche con riferimento ai caratteri del pubblico potere, dall’altro restano aperte tante questioni, come quella della dubbia utilità strategica di un nudge trasparente e partecipato, che pure sembrerebbe giuridicamente più coerente con la sensibilità contemporanea.
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