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'Cred’io ch’ei credette ch’io credesse': sulla dicotomia personaggio/poeta nella «Divina Commedia»

  • Autores: Gabriele Muresu
  • Localización: La Rassegna della letteratura italiana, ISSN 0033-9423, Vol. 125, Nº. 2, 2021
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      The canonical distinction between the two functions – character and poet or, in other words, agens and auctor – that Dante intended to assign to himself as the main actor of the poem is examined in an essay that aims to highlight how this split is exclusively to be considered internal to the narrative dynamic of the Comedy, where both roles acquire the dimension of character, and can therefore better be defined as character-agens and character-auctor.

      Consequently the latter cannot automatically be identified with Dante as historical person who, as he materially creates his work, remains uninvolved in the development of the story and acts as a director from outside governing its narrative strategies.

    • italiano

      Viene qui presa in esame la distinzione canonica tra le due funzioni – personaggio e poeta o, in altri termini, agens e auctor – che Dante ha inteso assegnare a sé stesso in quanto principale attore del poema. Il saggio mira ad evidenziare come tale sdoppiamento sia esclusivamente da considerare interno alla dinamica narrativa della Commedia, dal momento che entrambi i ruoli vi acquistano la dimensione di personaggio e sono perciò meglio definibili come personaggio-agens e personaggio-auctor. Quest’ultimo non può dunque essere automaticamente fatto coincidere con il Dante persona storica che, nel momento in cui materialmente compone la sua opera, resta sempre estraneo allo sviluppo del racconto, regolandone, nelle vesti di regista, le strategie narrative


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