The Court of Justice of the European Union, with the ruling of 2 March 2021, once again intervened in the issue so called data retention. The aim of this work is to examine the consequences of the latest Court’s judgment on the national side, paying particular attention to the regulations provided for in art. 132 cod. priv. The ruling of the european judges, in fact, offers elements of reflection about the European Union compatibility of a legislation, such as the italian one, which entrusts the public prosecutor with the purchasing power of data external to communications.
La Corte di giustizia dell’Unione Europea, con la pronuncia del 2 marzo 2021, è nuovamente intervenuta nella delicata tematica della cd. data retention. Lo scritto si propone di esaminare le conseguenze di tale ultimo arresto sul versante nazionale, con particolare attenzione alla fase “dinamica” della disciplina prevista all’art. 132 cod. priv. La sentenza dei giudici europei, infatti, offre spunti di riflessione circa l’asserita compatibilità eurounitaria di una normativa, quale quella italiana, che affida al pubblico ministero il potere acquisitivo dei cd. dati esterni alle comunicazioni.
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