Il saggio cerca di chiarire il carattere del canto, della schiera di peccatori coi quali si trova Brunetto Latini e della risposta di Dante al suo maestro, e lo identifica nel rapporto tra parola e verità: questa relazione, rispettata dal poeta della “Commedia”, è, invece, secondo l’A., tradita da ‘chi, spregiando Dio col cor, favella’. Veglia si chiede: ‘Che sia questa primariamente la colpa di Brunetto e dei letterati sotto la pioggia di fuoco?’.
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