Il saggio discute i traslati impiegati da Dante nel poema per indicare i santi e le anime beate del Paradiso, evidenziando la loro forte connotazione biblica. Metafore e perifrasi matrimoniali, floreali, agricole, oltre a quelle derivate dal campo semantico della luce, mostrano – secondo l’A. – come il poeta introduca nella sua poesia la retorica divina o biblica, anche per suggerire immagini concrete di concetti spirituali, modellandosi sulla parola di Cristo
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