Ayuda
Ir al contenido

Dialnet


Resumen de Gli enti collettivi con la maschera della parte civile: verso l’abbandono di una finzione?

Ennio Amodio

  • English

    In the last thirty years the Italian case law brought about the doctrine that non-profit organizations established to fight crime should be granted the right of standing before criminal courts merely to seek a relief from pain allegedly suffered as a consequence of the offence to be adjudicated. That is contrary to the language of the 1988 Criminal Procedure Code which clearly gave room to non-profit organizations to enter into the criminal justice arena standing by the prosecutor and cooperating with him to let the defendant be convicted and sentenced. A new trend is emerging with the view of regaining the channel created by the 1988 Code which paves the road to non-profit organizations to stand in criminal trials not for claiming compensation, but for aiding the prosecution to find and elaborate inculpating evidence.

  • italiano

    La giurisprudenza degli ultimi trenta anni ha reso possibile agli enti collettivi che tutelano interessi lesi dal reato di costituirsi parte civile nel processo penale. Si è così formato un unico canale partecipativo che ha messo da parte l'intervento adesivo a fini penali previsto dall'art 91 c.p.p. Quella degli enti collettivi nella prassi attuale non è una vera azione risarcitoria perché in capo agli stessi non sussiste un danno civilistico, non certamente integrato dalla sola frustrazione degli scopi statutari. Si tratta di un artificio retorico che ha creato un istituto incompatibile con la normativa vigente e con le linee del sistema coniato nel 1988 che assegna alla parte civile un ruolo meramente eventuale e del tutto precario. Un nuovo indirizzo giurisprudenziale sembra però annunciare di recente un ritorno all'ordine stabilito dal legislatore del 1988.


Fundación Dialnet

Dialnet Plus

  • Más información sobre Dialnet Plus