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The status personæ of the refugee: towards a uniform system of law?

    1. [1] Pontifical Lateran University

      Pontifical Lateran University

      Roma Capitale, Italia

  • Localización: Vergentis: revista de investigación de la Cátedra Internacional conjunta Inocencio III, ISSN-e 2445-2394, Nº. 12, 2021, págs. 201-222
  • Idioma: inglés
  • Títulos paralelos:
    • Lo status personæ del rifugiato: verso un sistema di diritto uniforme?
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      Traditionally, the 1951 Geneva Convention is considered the Magna Chartain terms of refugee protection. In fact, it is the international agreement that most fully deals with the person forced to leave their Country of origin and whose sole objective is to provide these categories of people with an adequate form of assistance. Despite this undisputed data, the Convention remains, to date, subject of discussions in doctrine, as well as jurisprudential interpretation. The purpose of this contribution is to focus attention on art. 12 of the aforementioned Convention, which deals with conflict of law in term of status of the refugee. As will emerge, the provision does not indicate in a univocalway the set of rights and duties deriving from the personal status of a refugee, but adopts the private international factor of reference to a national legislation. From practice, this method can determine divergent applications and interpretations from State to State, deriving from the fact that the definition of refugee, of personal status, domicile and residence may not coincide.In a general context of mutual influence of common law and civil law systems, as well as gradual legal contamination to Islamic law, is it still reasonable to refer to “conflicts of laws” or could we theorize the gradual formation of a general uniform law system?

    • italiano

      Tradizionalmente si afferma che la Convenzione di Ginevra del 1951 sia la Magna Chartain tema di protezione dei rifugiati. Si tratta, infatti, dell’accordo internazionale che in modo più compiuto si occupa della persona costretta ad abbandonare il proprio Paese di origine e che ha come unico obiettivo quello di fornire a tali categorie di persone una adeguata forma di assistenza. Nonostante tale dato incontestato, la Convenzione rimane, ad oggi, oggetto di discussione ed analisi in dottrina, nonché di interpretazione giurisprudenziale. Scopo del presente contributo è quello di focalizzare l’attenzione sull’art. 12 della sopraccitata Convenzione, che tratta precipuamente dello status personædel rifugiato. Come emergerà dall’analisi che si intende svolgere, la disposizione non indica in modo univoco l’insieme dei diritti e doveri derivanti dal suo statuspersonale, ma adotta l’istituto internazional-privatistico del rinvio alla legislazione nazionale da applicare.Nella concretezza dei fatti, tale metodo di determinazione delle conseguenze giuridiche derivanti dallo statusdi rifugiato può determinare applicazioni ed interpretazioni divergenti da Stato a Stato, derivanti dal fatto che la definizione di rifugiato, di statuspersonale, di domicilio e di residenza possono non coincidere. In un contesto generale di influenza reciproca dei sistemi di common lawe civil law, nonché di graduale contaminazione giuridica e apertura a singoli istituti di diritto musulmano, è ancor oggi ragionevole riferirsi ai “conflitti di legge” oppure si può teorizzare la graduale formazione di un sistema di diritto uniforme, in grado di unificare i sistemi di diritto internazionale privato dei singoli Stati?


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