Scopo del lavoro è quello di evidenziare, non solo, come il diritto all’affettività sia essenzialmente precluso ai detenuti in regime di massimo rigore ma, in termini più generali, come i provvedimenti adottati dall’amministrazione penitenziaria durante il carcere duro rischiano di non essere proporzionati alle reali esigenze di tutela pubblicistica.
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