In un articolo quasi dimenticato il padre della macroeconomia sottolinea l’importanza dell’autosufficienza nazionale e della piena sovranità in campo finanziario e monetario. Certo, dalle sue analisi risalenti al 1933 sarebbe scorretto trarre conclusioni relative alla situazione attuale. Quel che si può dire però è che difficilmente il grande economista britannico avrebbe sostenuto la proposta di una sola moneta, l’euro, per Paesi così diversi fra loro e la rinuncia alla sovranità monetaria da parte degli Stati.
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