Dopo un bilancio dei primi 50 anni di vita dello Statuto dei lavoratori, e ribadita, pur con la necessità di una loro manutenzione e integrazione, l’attualità delle idee alla base dello stesso, il contributo ipotizza il riconoscimento ai lavoratori di un secondo livello di protezione attraverso diritti di nuova concezione che ne promuovano le capacità individuali e il ruolo all’interno di modelli organizzativi. A tal fine, segnala come l’attenzione non debba più essere limitata alla sola azienda, ma vada estesa al mercato del lavoro in senso più ampio, al fine di sostenere i lavoratori nelle transizioni occupazionali. Pur senza negare la presenza di interessi contrapposti tra lavoratori e datori di lavoro, il contributo suggerisce, infine, di superare la logica prevalentemente conflittuale alla base dello Statuto dei lavoratori, enfatizzando i rilevanti interessi comuni, in una logica sistemica che metta al primo posto la sostenibilità economica, sociale e ambientale.
Parole chiave: Statuto dei lavoratori, attività sindacale, licenziamento, tutela nel mercato del lavoro, promozione delle capacità, sostenibilità.
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