The article investigates the potential relevance of “bad” practices for criminal law. By focusing on some case studies (in particular: the system of checks on GPL tanks, the “abusive” occupations of marine state-properties and the tourist tax’s omitted payments), it highlights how certain practices, although wrongful, are able to undermine criminal law intervention, therefore debunking the assumption of the legal “ought” dimension’s impermeability to the “is” dimension.
Il lavoro esamina il tema della rilevanza delle “cattive” prassi per il diritto penale. Mediante l’esposizione di alcune vicende (relative, in particolare, ai controlli su serbatoi GPL interrati, alle occupazioni “abusive” di spazi demaniali marittimi e agli omessi versamenti della tassa di soggiorno), si metterà in luce come talune prassi, ancorché deteriori, siano in grado di mettere in crisi la pretesa punitiva e, di conseguenza, l’assunto dell’impermebilità del “dover essere” penalistico rispetto alla dimensione dell’“essere”.
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