Resumen de Le società benefit tra interesse dei soci e interesse dei terzi: il ruolo degli amministratori e i profili di responsabilità in italia e negli stati uniti
- español
The introduction in a corporate context characterized by a marked attention to the lucrative interests of the shareholders of the benefit corporations, which require the pursuit of purposes of common benefit alongside the purpose of profit, first in many American states, and subsequently in Italy, could not fail to give rise to a wide debate both with reference to the systematic impact of this provision and, more specifically, in relation to the possible protection to be granted to stakeholders. This article intends to verify to what extent in these models the control by the judicial authority over the directors can extend in compliance with the well-known rule of the business judgment rule and whether a liability action can be exercised by third parties. The thesis proposed here is that, in relation to benefit companies, which certainly obtain various benefits from the use of this qualification and the risk of greenwashing is well known, the evaluation by the judge must be more extensive given that the fiduciary duties and, certainly, the procedure that leads to the relevant decisions is more complex. Once the investigation by the judicial authority has been established, the article intends to verify whether and in what terms third parties may act against the directors of a benefit company if their interests have been disregarded. It is believed that, in specific cases, it is possible to grant protection to those third parties who have placed legitimate reliance on what is indicated in the statute of a benefit company. Even if the hypotheses where an action exercised by third parties can be accepted are really limited in consideration of the generic formulations adopted in the articles of incorporation or bylaws and of the significant burden of proof on the plaintiffs, so as to avoid the risks that a generalized recourse to judicial protection could create
- italiano
L’introduzione, in un contesto societario caratterizzato da una marcata attenzione agli interessi lucrativi dei soci, di società nelle quali il perseguimento di finalità di beneficio comune è previsto accanto allo scopo di lucro, prima in molteplici Stati americani, e successivamente in Italia, non poteva non dare luogo ad un ampio dibattito sia con riferimento all’impatto sistematico di tale previsione, sia, più specificamente, in relazione alla eventuale tutela da accordare agli stakeholders. In questo articolo si intende verificare fino a che punto, in tali modelli societari, possa estendersi il controllo da parte dell’autorità giudiziaria sull’operato degli amministratori nel rispetto della nota regola della business judgment rule e se sia esercitabile una azione di responsabilità da parte dei terzi. La tesi qui prospettata è che, in relazione alle società benefit, le quali certamente ottengono diversi benefici dall’utilizzo di tale qualifica e ben presente è il rischio di greenwashing, la valutazione da parte del giudice debba essere più estesa dato che più ampi risultano i doveri degli amministratori e, sicuramente, più complesso il procedimento che conduce alle decisioni rilevanti. Una volta acclarato quale sia l’indagine da parte dell’autorità giudiziaria, l’articolo intende verificare se ed in che termini i terzi possano agire nei confronti degli amministratori di una società benefit qualora i loro interessi siano stati disattesi. In definitiva, si ritiene che, in specifici casi, sia possibile riconoscere tutela a quei terzi che hanno riposto un legittimo affidamento su quanto indicato nello statuto di una società benefit. Anche se le ipotesi effettive, dove una azione esercitata da parte dei terzi possa essere accolta, risultano davvero limitate e circostanziate sia a fronte della diffusa genericità delle formulazioni adottate, sia in considerazione del rilevante onere probatorio in capo agli attori, così da evitare i rischi che un ricorso generalizzato alla tutela giudiziaria potrebbe viceversa creare
