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Resumen de Visioni di Leonardo nel Novecento, tra Belle époque e Ventennio, fino all’'abominevole' Mostra del 1939

Roberto Cara

  • English

    The article proposes a reasoned choice of the major interpretative lines for the com-plex historical and artistic figure of Leonardo that developed in Italy between the late 19th century and 1939, when fascist Milan hosted, from May to October, the exhibi-tion “Mostra di Leonardo da Vinci e delle Invenzioni italiane”. The author’s selec-tion focuses – while taking into account the overall framework of the most relevant publications on Leonardo – on the examination of several personalities belonging to a cultural group composed of art historians, philosophers, scientists and writers (both fascists and anti-fascists), and of some divulgative texts that appeared until the 1930s, taking into consideration their impact on the genesis of the Milanese show and the profile of the Florentine artist proposed on that occasion, in attempting to reconcile what remained of 19th-century Positivism with the new currents of Italian Idealism: ‘genius’ of an alleged Italian race, scientist and inventor, forerunner of the times, pre-cursor of the fascist man

  • italiano

    L’articolo propone una selezione ragionata delle principali linee interpretative della complessa figura storica e artistica di Leonardo emerse in Italia tra la fine dell’Ottocento e il 1939, anno in cui la Milano fascista ospitò, da maggio a ottobre, la Mostra di Leonardo da Vinci e delle Invenzioni italiane. La scelta si concentra, pur tenendo presente il quadro generale delle principali pubblicazioni leonardesche, sull’esame di alcune voci di un coté culturale composto di storici dell’arte, filosofi, scienziati e letterati (fascisti e antifascisti), e di alcuni testi divulgativi apparsi fino agli anni Trenta, tenendo conto del loro impatto sulla gestazione dell’esposizione e del profilo che dell’artista fiorentino fu proposto in quell’occasione, nel tentativo di conciliare quanto restava del positivismo ottocentesco con le nuove correnti dell’idealismo: «genio» di una presunta razza italiana, scienziato-inventore anticipatore dei tempi, precursore dell’uomo fascista.


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