Roma Capitale, Italia
La professione di fede del salmista biblico si consolida nella comprensione di ciò che le è opposto, ossia l’ateismo. Questi, nel salmo 14, ha due dimensioni che sono i due luoghi principali della rivelazione, cioè le due categorie dell’unica fede giudaica: il creato e la storia. Il presente articolo si sofferma sul primo, partendo dalla certezza biblica che originalmente, le opere sono di YHWH. I tre primi versetti del Salmo 14 alludono a un ateismo pragmatico in quanto processo di denaturalizzazione, ossia una corruzione ontologico-oblativa. Quindi l’ateismo non è semplicemente teorico, ma soprattutto etico, in questo senso il salmo mette in parallelismo la negazione de l’esistenza di Dio e l’agire bene.
The profession of faith of Psalmist is consolidated in the understanding of what is opposed to it, namely atheism. In Psalm 14, it has two dimensions which are the two main places of revelation, that is the two categories of the one Jewish faith: creation and history. This article focuses on the first, starting from the biblical certainty that originally, every single creature is YHWH’s work. Psalm 14,1-3 alludes to a pragmatic atheism as a process of denaturalization, that is an ontological-oblativ corruption. Therefore, atheism is not simply theoretical. Psalm 14 runs parallels to deny of the existence of God and man’s incapacity of acting well
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