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Il cambiamento radicale delle politiche migratorie: dal lasciar vivere al lasciare morire (dalla biopolitica a sempre più tanatopolitica)

    1. [1] Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Genova
  • Localización: Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana: REMHU, ISSN-e 2237-9843, Vol. 29, Nº. 61, 2021 (Ejemplar dedicado a: Pessoas migrantes e refugiadas em tempos de Covid-19: violações e resistências)
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Il The Radical Change in Migration Policies: from Letting Live to Letting Die (from Biopolitics to More and More Thanatopolitics)
  • Enlaces
  • Resumen
    • italiano

      Il testo descrive gli aspetti salienti dell’attuale congiuntura mondiale. Attraverso una sintetica analisi del processo che ha portato al trionfo del liberismo globalizzato, si mostra come a cominciare dal 1990 la guerra alle migrazioni si inscriva in una vera e propria tanatopolitica (il lasciar morire). Infatti, i dominanti designano le migrazioni come il nemico del XXI° secolo perché temono che l’aumento della popolazione mondiale sia incontrollabile e che si sovrapponga ai cambiamenti climatici provocando - secondo loro - destabilizzanti invasioni di migranti nei paesi ricchi. In realtà temono che si imponga la necessità di una redistribuzione egualitaria della ricchezza mondiale che potrebbe permettere la sopravvivenza decente anche di oltre 10 miliardi di umani a condizione anche di eliminare tutte le fonti di distruzione del pianeta e innanzitutto l’estrattivismo di carbone, petroli, gas, uranio e terre rare.

    • English

      The text describes the salient aspects of the current world situation. Through a synthetic analysis of the process that led to the triumph of globalized liberalism, it is shown how starting in 1990 the war on migration is inscribed in a real thanatopolitics (letting die). In fact, the dominant people designate migration as the enemy of the 21st century because they fear that the increase in the world population is uncontrollable and that it overlaps with climate change causing - according to them - destabilizing invasions of migrants in rich countries. In reality, they fear that there is a need for an egalitarian redistribution of world wealth that could allow the decent survival of over 10 billion humans also on the condition of eliminating all sources of destruction on the planet and above all gas, uranium and rare earths.


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