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Literacy in Pre-roman Apulia: Theoretical framework and evidence

  • Autores: Simona Marchesini
  • Localización: Aprender la escritura, olvidar la escritura: Nuevas perspectivas sobre la historia de la escritura en el Occidente romano / coord. por Noemí Moncunill Martí, Manuel Ramírez Sánchez, 2021, ISBN 978-84-1319-317-5, págs. 263-278
  • Idioma: inglés
  • Títulos paralelos:
    • Literacy nella Puglia preromana: Quadro teorico e dati
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      The arising and decline of a written culture reveal a lot of information about the structure of a society. The kind of texts and the destination of the first written documents speak about the reasons and purposes for the introduction of literacy in a given district. The decision to avoid writing, in cases of populations surrounded by other literate peoples, might reveal a statement of distance or cultural selfishness towards the neighbors (Marchesini 2013). Traces of a high standard figurative culture, which reflect sophisticated Greek mythos, as it happens in the northern district of Apulia in Preroman times, can indicate this distance: a cultural development which results from an oral culture prevailing upon the written documents: An outline of all these aspects, from the introduction of the alphabet in Apulia at the end of the 6th c. BC to the disappearing of written documents in the 2nd c. BC, will be offered by presenting the case of Apulia and its scarce written tradition. The main language, Messapic, with its northern variant, the Daunian, will be compared in order to sketch differences, respective destination of literacy and reasons for introducing and then losing this powerful tool of communication. Theoretical studies on literacy (Goody 1968; 1986; 2000), anthropology (Cardona 1981, Barton & Papen 2010, Marchesini 2016), sociology and pragmatic of writing (Havelock 1982, Ludwig 1980, Coulmas 1982, Günther & Günther 1983, Feldbusch 1985, Rolf 2009) and cognitive studies (Ellis 1982 and 1988; Torrance, Van Waes & Galbraith 2007), as well as comparison with other written cultures in Ancient Italy will be the framework to the data review.

    • italiano

      La nascita e il declino di una cultura scritta rivela molte informazioni sulla struttura di una società. Il tipo di testi e la destinazione dei primi documenti scritti ci guida nell’individuazione dei motivi e degli scopi dell’introduzione della literacy in una determinata regione. La decisione di evitare la scrittura, in casi di popoli circondati da culture alfabetizzate può rivelare una volontà di distanza o autonomia culturale rispetto ai vicini (Marchesini 2013). Tracce di un alto livello di cultura figurativa nei distretti della Puglia settentrionale di età preromana, dove il mito greco è riprodotto sui vasi apuli in modo sapiente, possono essere l’indice di tale distanza. Tale sviluppo culturale può essere indizio di una cultura orale che prevale su quella scritta: Presentando la cultura Apula e la sua scarsa documentazione scritta, l’A. presenta una panoramica di tutti questi aspetti, a partire dall’introduzione dell’alfabeto in Puglia alla fine del vi secolo a.C. fino alla scomparsa della scrittura nel ii sec. a.C. La lingua dominante, il Messapico, con la sua variante daunia settentrionale, il Daunio, vengono messi a confronto per metterne in risalto le differenze: diverse destinazioni della literacy e motivi per l’introduzione della scrittura e per la sua perdita di efficacia come strumento di comunicazione. Il quadro teorico del contributo si basa sugli studi teorici sulla literacy (Goody 1968; 1986; 2000), sull’antropologia della scrittura (Cardona 1981; Barton, Papen 2010; Marchesini 2016), sulla sociologia e pragmatica della comunicazione scritta (Havelock 1982; Ludwig 1980; Coulmas 1982; Günther, Günther 1983; Feldbusch 1985; Rolf 2009), sugli studi cognitivi dei processi di scrittura (Ellis 1982; 1988; Torrance, Van Waes, Galbraith 2007), oltre che sul confronto con le altre culture epigrfiche dell’Italia preromana.


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