Obiettivo del seguente lavoro è tentare di meglio definire il ruolo e la "condicio" degli "inquilini" all'interno del complesso mondo della dipendenza agraria nella "Spätantike", nella consapevolezza che solo attraverso l'analisi del "realia" sia possibile cogliere la molteplicità dei rapporti di fatto, talora fissati e formalizzati in termini oltremodo schematici nella codificazione giuridica. Nello specifico, sono esaminati il Papiro Tjäder 10-11, contente la registrazione della donazione da parte di Odoacre al propio "comes domesticorum" Pierio di alcuni fondi siti in Sicilia, nei quali la manodopera impiegata era constituita da "inquilini sive servi"; e la "Charta Cornutiana" atto di donazione di "Flavius Valila", potente militare di stirpe germanica, "vir clarissimus et inlustris comes et magister utriusque militiae", alla chiesa "Cornutatensis" di una serie di "fundi" siti nel "territorium Tiburtinum".
The aim of this paper is to try and define the role and define the role and "conditio" of "inquilini" in the complex world of the agrarian dependence in the "Spätantike". It will be argued that only through the analysis of "realia" can the wide range of relationships, sometimes rigid and schematically formalized in their legal codification, be fully understood. More precisely, this paper focuses on the following documents: papyrus Tjäder 10-11, containing the registration of Odovocar's donation of some "fundi" located in Sicily to his own "comes domesticorum" Pierius, where the workforce was made up of "inquilini sive servi"; and a document, known as the "Charta Cornutiana", recording the donation of a church outside Tivoli in 471 AD, by "Flavius Valila", a barbarian general, "vir clarissimus inlustris comes et magister utriusque militiae".
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