L’arsenale sanzionatorio italiano denota una estrema povertà. Si regge quasi del tutto sulla pena detentiva e carceraria. Le stesse misure alternative sono prevalentemente di tipo carcerario. Ciò basta a spiegare il drammatico fenomeno del sovraffollamento carcerario e la impossibilità di risolverlo se il legislatore non avrà il coraggio di puntare anche su pene principali non carcerarie. Così tra l’altro invertendo la radicata tendenza a scaricare il problema sanzionatorio sulla fase della esecuzione penale. Tuttavia i segnali non sembrano incoraggianti. Una timida riforma avviata con la l. delega n. 67/2014 non ha trovato attuazione
The Italian sanctioning arsenal denotes great poverty. It is based almost entirely on the imprisonment and prison sentences. The alternative measures themselves are predominantly of prison type. This is enough to explain the dramatic phenomenon of prison overcrowding and the impossibility of solving it if legislator does not have the courage to also focus on main non-prison penalties. Thus, among other things, reversing the deep-rooted tendency to unload penalty problem on the criminal execution phase. However, the signs do not seem encouraging. A timid reform initiated with the delegated law no. 67/2014 has not been implemented.
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