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Resumen de Lo ‘spazio sonoro’ nelle fonti giuridiche romane: i prudentes tra flauto, cetra e canto

Riccardo Fercia

  • italiano

    La ricerca evidenzia la consapevolezza, già per Cicerone, di una significativa sinapsi tra la musica e il diritto, e traccia innanzitutto alcune linee idonee a definire per quali vie i prudentes abbiano tenuto conto dello ‘spazio sonoro’ che quotidianamente percepivano ed apprezzavano nell’elaborazione di alcune soluzioni in materia di diritto privato, dal riconoscimento di una specifica dignitas alla condicio dei servi musicisti sino alla rilevanza giuridica dell’ensemble strumentale come vocale, per poi passare all’esame di alcune testimonianze del tardoantico da cui emerge un peculiare ruolo delle donne nell’espressione musicale, con particolare incidenza sulla tutela, prevista dal Teodosiano, della suonatrice di cetra, con ogni probabilità in quanto protagonista dell’accompagnamento strumentale alla monodia liturgica paleocristiana.

  • English

    The study highlights the understanding, already with Cicero, of a significant synapses between music and law, and in particular establishes suitable guidelines to define by which method the prudentes kept into account the ‘space of sound’ that they would hear every day and appreciate in finding solutions to some private law matters from the recognition of a specific dignitas to the musician servi condicio up to the legal importance of the vocal instrument ensemble to then focus on the analysis of evidence dating back to the late-antique period from where the peculiar role of women in musical expression emerges with particular effect on the protection, as established by the Theodosian Code, on the zither female musician figure, due to her key role in the musical accompaniment of the Paleochristian liturgical monody


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