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Resumen de Ferrante Carafa e i poeti baroni del Regno

Amedeo Quondam

  • italiano

    Grande protagonista della vita culturale napoletana (e non solo) del secondo Cinquecento, Ferrante Carafa, autorevole barone poeta fortemente filoimperiale, pubblica nel 1559 un volume di Rime spirituali della vera gloria humana e della divina, molto diversi e distanti dalla tradizione "spirituale" che in quegli anni sta crescendo sulla scia delle rime di Vittoria Colonna. Il saggio propone una prima ricognizione dell'opera di Carafa, mettendone in evidenza la distintiva caratteristica di trascrizione molto selettiva della Sacra Scrittura nella forma metrica del sonetto (opzione formale anche di altre sue opere), con netta prevalenza del Nuovo sul Vec- chio Testamento. Si tratta di un esperimento interessante anche perché sfugge alla radicale interdizione di ogni parafrasi biblica disposta dalla Congregazione dell'Indice.

  • English

    A major protagonist of Neapolitan cultural life (and not only) of the second half of the sixteenth century, Ferrante Carafa, an authoritative highly proimperial poet baron, published in 1559 a volume of spiritual rhymes of true human and divine glory, very different and distant from the "spiritual" tradition that in those years it is growing in the wake of Vittoria Colonna's rhymes. The essay proposes a first recognition of Carafa's work, highlighting the distinctive very selective transcription characteristic of Sacred Scripture in the metric form of the sonnet (formal option also of other works of his), with a clear prevalence of the New on the Old Testament. This is an interesting experiment also because it escapes the radical interdiction of any biblical paraphrase ordered by the Congregation of the Index.


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