Il saggio prende in esame alcuni sonetti di Francesco Maria Molza (1489- 1544) dedicati a personaggi femminili la cui identità è rimasta sinora incerta e possono essere ricondotti a dame della aristocrazia del Regno di Napoli o, al contrario, si escludono attribuzioni tradizionali erronee. La parte preponderante riguarda Vittoria Colonna, riconosciuta destinataria di tre sonetti, mentre le sono tolti due che erano stati riferiti a lei. Due sonetti sono in morte di Luigi Gonzaga detto Rodomonte: uno alla moglie Isabella Colonna e uno alla sorella Giulia Gonzaga, marchesa di Traetto. L'indagine si muove sul piano documentale laddove è possibile rintracciare conferme nelle notizie che possediamo sulla vita e l'opera di Molza, altrimenti si concentra sul testo, ricorrendo alla analisi formale nel più vasto contesto dell'opera lirica molziana e con collegamenti ad autori contemporanei. Il saggio offre così un esempio di esegesi a largo raggio, oltre l'accertamento della mera notizia, proponendosi come indagine approfondita -sia pure entro limiti circoscritti- della poesia molziana, tuttora sprovvista di una interpretazione storica e critica soddisfacente.
This essay covers some sonnets by Francesco Maria Molza (1489-1544) which are dedicated to different female characters whose exact identity remains uncertain to this day. Nevertheless, some of these sonnets can be ascribed to dames belonging to the aristocratic class of the Kingdom of Naples, whereas for others we exclude traditional but erroneous attributions. The main part is about Vittoria Colonna who, on one hand, is identified as the recipient of three sonnets, while on the other hand is ruled out of two other sonnets which in the past have been connected to her. Two sonnets are related to the death of Luigi Gonzaga called Rodomonte: one is to his wife Isabella Colonna and the other to his sister Giulia Gonzaga, marquis of Traetto. When possible, the survey uses what we know about Molza's life and his work as valid documentary evidence; otherwise, we focus on the text, carrying out a formal analysis accounting for Molza's lyric work in its entirety and making connections to other contemporary authors. Because of this approach, the essay provides a critical interpretation which is not confined to the mere scrutiny of the facts, but rather guarantees a broader scope. Thus, it qualifies as an in-depth study -within reasonable limits- of Molza's poetry, offering a historical and critical assessment of a subject that is still lacking a satisfying one.
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