Mentre le stragi nazifasciste sono ormai parte di ‘una memoria storica provata’, i crimini compiuti durante il periodo di occupazione italiana di Eritrea, Somalia, Libia ed Etiopia non sono ancora parte della memoria collettiva della nazione. Tra le ragioni di tale assenza vi è senza dubbio la posizione periferica e subordinata che l’Africa e gli africani occupano nelle coscienze degli italiani. Ma c’è anche altro: tenere memoria degli episodi di violenza in cui gli italiani non sono vittime ma carnefici significa mettere in discussione il modo in cui l’Italia repubblicana si è presentata e rappresentata fin dagli anni Quaranta.
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