La storia è sempre, tristemente, la stessa. Punto di partenza è la miseria e la mancanza di prospettive nel paese di origine. Di qui la decisione di ‘sacrificare’ la primogenita, spedendola in Europa per mantenere la famiglia. E quindi il deserto, e infine i lager libici, dove le ragazze sono torturate e violentate per mesi in attesa che una maman le chiami in Europa. Dove arrivano sperando di iniziare a lavorare come parrucchiere, mentre si ritrovano sui marciapiedi per ripagare i debiti contratti durante il viaggio. Diventando oggetto del desiderio di milioni di normalissimi uomini che, più o meno consapevolmente, si fanno complici di questa disumana vergogna.
© 2001-2024 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados