Madrid, España
Il presente lavoro si focalizza sulla produzione letteraria di Daniele del Giudice, in particolare su Nel museo di Reims (1988), per evidenziare i punti di contatto tra l’immaginario dello scrittore e la categoria di postumano analizzata da Rosi Braidotti (2014). La rappresentazione della natura umana come concetto poroso e ibrido in costante divenire insieme ad altre forme di esistenza e ad una pluralità di saperi, quelli dell’areaumanistica e tecnico-scientifica, suggeriscono una redifinizione dell’umano in senso critico e affermativo in linea con gli sviluppi ontologici e scientifici del XX e XXI secolo e le riflessioni postumane.
The present article focuses on Daniele Del Giudice’s literary production, in particularNel museo di Reims (1988), in order to underline the similarities between the writer’s imaginary and the post-human category analyzed by Rosi Braidotti (2014). Del Giudice represents human nature as a porous and hybrid concept which constantly changes together with other forms of existence and with a number of bodies of knowledge, belonging to the humanities and to the techno-scientific realms. This representation suggests a critical and affirmative redefinition of the human which follows the ontological and scientific developments of the twentieth and twenty-first centuries and post-humanist thought.
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