Il contributo, muovendo da un’analisi della ‘doppia pronuncia’ della Corte costituzionale sul caso Cappato (ordinanza n. 207 del 2018 e sentenza n. 242 del 2019), ricostruisce – tenendo conto pure delle motivazioni della sentenza di assoluzione della Corte di assise di Milano – le nuove ipotesi di liceità dell’agevolazione al suicidio, anche in rapporto all’art. 32, comma 2 Cost., quale cardine del diritto di rifiutare o interrompere tutte e solo le cure sino al punto di lasciarsi morire, e alla legge n. 219 del 2017, che circoscrive la non punibilità all’esclusivo ambito della relazione terapeutica.
Having analysed the 2 orders issued by the Italian Constitutional Court related to “Cappato Case”, and the reasoning of the subsequent acquittal by Assize Court of Milan, the paper focuses on lawful conducts of assisted suicide, in relation to the second paragraph of article 32 of Italian Constitution and to the law 219/2017, which delimits the non-punishability only to therapeutic relationship.
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