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Il (necessario) ripensamento delle procedure concorsuali dopo il “lockdown”: dal concetto di “insolvenza” a quello di “risanabilità”?

  • Autores: Vittorio Minervini
  • Localización: Diritto fallimentare e delle società commerciali, ISSN 0391-5239, Vol. 95, Nº. 5, 2020, págs. 965-989
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • English

      The article intends to establish how bankruptcy procedures can respond effectively to the systemic crisis triggered by the global spread of COVID-19. After reviewing the main opinions expressed up to now, the article focuses on the evolution of the categories of insolvency law (at least in their most traditional reconstructions), proposing a broader perspective, also at a macroeconomic level. Considering the overall effects that the pandemic is producing in the economies of all the industrialized countries, it is observed how, in a macroeconomic perspective, insolvency procedures can not only avoid the destruction of wealth, but also contribute to a more efficient allocation of resources and, therefore, to the creation of new wealth, thus accelerating the country’s exit from the crisis. Still, it is necessary to recognize that, in the present exceptional situation of widespread illiquidity caused by exogenous factors, some key concepts of modern insolvency law are no longer workable. To avoid the structural depletion of the economic framework that would follow from the application of the common principles of insolvency law, it is suggested to combine the concept of “insolvency” with that of “recoverability”. In the light of this reconstructive proposal, and despite the numerous uncertainties that the current situation still proposes, it is evident that the mere impossibility of filing for bankruptcy cannot constitute a sine die viable remedy. In the final part, therefore, it is sketched the scheme of a simplified procedure that can be used, on a transitory basis, in an “anti-COVID” function, which is obtained by difference – and with some additions – starting from the model provided under art. 161 par. 6 of the Italian insolvency law, in order to quickly grant an automatic stay to companies that are technically insolvent but still recoverable (at least in the medium-term), while trying to balance the various conflicting interests

    • italiano

      L’articolo si propone di verificare come le procedure concorsuali possano rispondere, in modo efficace, alla crisi sistemica innescata dalla diffusione globale del COVID-19. Passate in rassegna le principali opinioni sin qui espresse, si evidenzia come la riflessione in atto solleciti un’evoluzione delle categorie proprie del diritto concorsuale (almeno nelle sue ricostruzioni più tradizionali), finalizzata alla considerazione complessiva e sistemica del fenomeno e delle sue ricadute, a livello anche macroeconomico. Valutati gli effetti che la pandemia sta producendo sulle economie di tutti i Paesi industrializzati si osserva come, in una prospettiva appunto anche macroeconomica, le procedure concorsuali possano non solo evitare la distruzione di ulteriore ricchezza, ma anche contribuire all’allocazione più efficiente delle risorse (e, dunque, alla creazione di nuova ricchezza), accelerando l’uscita del Paese dalla crisi. È tuttavia necessario riconoscere che, nella presente situazione eccezionale di “illiquidità diffusa” causata da fattori esogeni, alcuni concetti chiave delle moderne legislazioni concorsuali non sono più sufficienti. Per evitare l’impoverimento strutturale e duraturo del tessuto economico e produttivo che conseguirebbe all’applicazione dei principi comuni, si suggerisce di affiancare al concetto di “insolvenza” quello di “risanabilità”. Alla luce di tale proposta ricostruttiva, e pur nella consapevolezza delle numerose incognite che la situazione attuale ancora pone, si evidenzia come la semplice improcedibilità delle dichiarazioni di fallimento non possa costituire un rimedio utilizzabile sine die. Si cerca dunque, nella parte finale, di ipotizzare lo schema di base di un procedimento semplificato utilizzabile, in via transitoria, in funzione “anti-COVID”, che viene ricavato per differenza – e con alcune integrazioni – a partire dal modello normativo del concordato “in bianco” ex art. 161, 6° comma, L. Fall., al fine di concedere rapidamente un automatic stay alle imprese pur tecnicamente insolventi ma risanabili (almeno nel medio-periodo), contemperando opportunamente i vari interessi in gioco


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