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I chirographa Caesaris e l’altalenante rapporto tra Marco Antonio e il senato nella primavera del 44 a.C.

  • Autores: Roberto Cristofoli
  • Localización: Giornale italiano di filologia, ISSN 0017-0461, Nº. 71, 2019, págs. 177-203
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      This article re-examines the sources - whose contexts do not make it easy to reconstruct chronological sequences - with the aim to reaffirm, reassessing the interrelations with the political dynamics, both the succession of three senatusconsulta on the arrangements set down by Caesar, and their dating between March 17 and mid-April 44 bc., after the latest relevant studies have questioned one or the other of these postulates.

      The senatusconsulta concerning the acta and the chirographa Caesaris were three, and they reflect not only Antonius’ behaviour in his preliminary examination of Caesar’s arrangements, but also the evolution of the relationship between Antonius and the senate, and of the political scene in general. The first decree of the senate, issued on March 17, 44 bc., confirmed the validity of the dictator’s acta, namely those measures taken under Caesar and already in force or widely known at the date of his death. In a first phase the consul Antonius had full and exclusive power over Caesar’s arrangements to be translated into laws, decrees, magistrates’ appointments; between the end of March and the beginning of April Servius Sulpicius’ motion resulted in a second senatusconsultum, that forbade only the automatic publication of the text of chirographa Caesaris concerning measures not yet implemented or formally perfected or known on the date of March 15, and ordered Antonius to submit them to the senate with a report for approval; this was a reaction from the senate, both in the Caesarian but non-Antonian part and in the republican one, not only to Antonius’ first abuses, but also to the worsening of the socio-political situation in Rome under the pressure of Amatius’ bands. Antonius’ continued unscrupulous handling of chirographa Caesaris, together with Octavian’s arrival in Italy and the emergence of a transversal opposition against Antonius, led the senate, around the middle of April, to issue a third decree on the matter, which aimed at further limiting Antonius by placing a consilium for the examination of Caesaris chirographa alongside him and his consular colleague: but Antonius managed to postpone the effective functioning of the commission until June 1, and then succeeded in making the recourse to the commission merely optional thanks to the comitia, that approved the lex de actis Caesaris confirmandis on June 3, also due to the pressure of Caesar’s veterans who were summoned to Rome on purpose.

    • italiano

      La ricerca riesamina le fonti, i cui contesti non rendono facile ristabilire sequenze cronologiche, per ribadire, attraverso la ricostruzione delle interrelazioni con lo sviluppo delle dinamiche politiche, sia la successione di tre senatusconsulta sulle disposizioni testamentarie di Cesare, sia la loro datazione compresa fra il 17 marzo e la meta di aprile del 44, dopo che gli ultimi importanti studi sulla questione hanno invece messo in dubbio l’uno o l’altro di questi postulati.

      I senatusconsulta in materia di acta e di chirographa Caesaris furono infatti tre, e rispondono non solo alla condotta di Antonio nel suo vaglio preliminare delle carte di Cesare, ma anche all’evoluzione del rapporto tra Antonio e il senato, e della scena politica in generale. Il primo senatoconsulto, del 17 marzo del 44 a.C., confermo la validita degli acta Caesaris intesi come quei provvedimenti presi sotto Cesare e gia in vigore o di diffusa conoscenza alla data della sua morte. Dopo una prima fase in cui il console Antonio aveva pieno ed esclusivo potere di vagliare gli appunti di Cesare da tradurre in leggi, decreti e in nomine magistratuali, tra la fine di marzo e l’inizio di aprile la mozione di Servio Sulpicio si tradusse in un secondo senatoconsulto che vietava solo l’affissione automatica del testo di chirographa Caesaris inerenti a provvedimenti non ancora attuati, o perfezionati nella forma, o noti alla data del 15 marzo, e prescriveva per questi una relazione di Antonio che li illustrasse al senato per l’eventuale approvazione; fu una risposta del senato, sia nella componente cesariana non antoniana che in quella repubblicana, non solo ai primi abusi di Antonio, ma anche all’incresparsi della situazione socio-politica a Roma sotto la pressione delle bande di Amazio. Il perdurare dell’uso disinvolto di Antonio dei chirographa Caesaris, unitamente all’arrivo in Italia di Ottaviano e alla genesi di un’opposizione trasversale nei confronti di Antonio, determinarono il senato ad emanare, intorno alla meta di aprile, un terzo decreto sulla materia, che si proponeva di limitare ulteriormente Antonio affiancando a lui ed al collega di consolato un consilium per l’opera di vaglio dei chirographa Caesaris: ma Antonio riusci a posporre fino al 1º giugno l’effettiva operativita della commissione, per rendere poi il ricorso a questa meramente facoltativo grazie ai comizi che, anche per la pressione dei veterani di Cesare fatti arrivare a Roma, il 3 giugno approvarono la lex de actis Caesaris confirmandis.


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