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La diacronia delle interferenze tra il processo tributario e il processo penale: doppio binario, cripto-dipendenza o convergenze parallele?

  • Autores: Salvatore Antonello Parente
  • Localización: Processo Penale e Giustizia: Rivista di dottrina e giurisprudenza, ISSN-e 2039-4527, Nº. 1, 2020, págs. 233-256
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • The diachrony of interference between the tax process and the criminal trial: double binary, crypto-addiction or parallel convergences?
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      The article analyses the relationship between the tax process and the criminal trial to determine whether, in the dialogue of the two jurisdictions, can speak of double track, crypto-addiction, or parallel convergences. The historical dimension of the sources, declined on the principle of unity of jurisdiction, adopted the model of the “preliminary ruling tax” where criminal justice was subject to the tax authorities: it was up to the tax judge to ensure tax policy violation, while the criminal court could only intervene to assess whether the facts established definitive tax assessment integrate the details of a crime. In the diachrony of system, to remedy the problems, the legislator introduced the regime of “double track”, repudiating solutions based on “prejudiciality” and identifying the principle of specialisation of the case the parameter for adjust the report between the two jurisdictions. The new model, allowing to adopt differing pronunciations, has the advantage of make independent judgments, but has the disadvantage of causing many incidents, involving profiles of legal certainty and risk of contrast judged. By here, the need for a reasonable balance of values and interests, that allows to better discern a system of “parallel convergences”, which, respecting the autonomy of the courts, recognizes the court tax law, as part of its judgment, the ability to acquire, by way of evidence or circumstantial material, acts law fully employed in criminal proceedings

    • italiano

      Il saggio analizza il rapporto tra il processo tributario e il processo penale per verificare se, nell’interlocuzione delle due giurisdizioni, possa parlarsi di doppio binario, cripto-dipendenza o convergenze parallele. La dimensione storica delle fonti, declinata sul principio di unità della giurisdizione, adottava il modello della “pregiudiziale tributaria” nel quale la giustizia penale era postergata a quella tributaria: spettava al giudice tributario accertare la violazione della norma fiscale, mentre il giudice penale poteva intervenire solo per valutare se i fatti oggetto di accertamento tributario definitivo integrassero gli estremi di un reato. Nella diacronia del sistema, per rimediare alle criticità, il legislatore introdusse il regime del “doppio binario”, ripudiando le soluzioni fondate sulla pregiudizialità e individuando nel principio di specialità della fattispecie il parametro per regolare il rapporto tra le due giurisdizioni. Il nuovo modello, consentendo di adottare pronunce discordanti, ha il vantaggio di rendere autonomi i giudizi, ma comporta lo svantaggio di arrecare non pochi inconvenienti, che coinvolgono i profili di certezza del diritto e il rischio di un contrasto di giudicati. Di qui, l’esigenza di un ragionevole bilanciamento dei valori e degli interessi, che consente di meglio ravvisare uno schema di “convergenze parallele”, che, nel rispetto dell’autonomia delle giurisdizioni, riconosce al giudice tributario, nell’ambito del proprio giudizio, il potere di acquisire, a titolo di materiale probatorio o indiziario, atti legittimamente assunti in sede penale.


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