Nell’analisi del successo della Lega si confondono spesso nazionalismo, sovranismo, razzismo, xenofobia e populismo, come se fossero necessari compagni di viaggio, intrinsecamente collegati. È bene invece separare questi elementi, per coglierne differenze, similitudini e sovrapposizioni, e comprendere come il partito di Salvini sia stato capace di allinearne i caratteri distintivi in un messaggio potente. E soprattutto recuperare la sinistra italiana alla battaglia per l’anima della nazione, abbandonando la chimera del rifiuto di ogni identità nazionale.
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