Quella della Xylella è una storia dai contorni poco chiari in cui però un dato certo c’è: a oggi non è stata fornita una sola prova scientifica che dimostri in modo incontrovertibile che il batterio sia l’unica causa del disseccamento degli ulivi. Per questo gli ambientalisti e i piccoli coltivatori credono che dietro il piano di abbattimento ci siano biechi interessi economici: dai finanziamenti europei destinati all’istituto di ricerca di Bari che si occupa di analizzare il batterio ai fondi per i laboratori che sostengono di essere in procinto di sviluppare varietà di ulivi resistenti, passando per gli indennizzi per gli alberi abbattuti.
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