Esattamente cinquecento anni fa, nel giorno della passione di Cristo, nel pieno di una carriera artistica irresistibile come una religione rivelata e lasciando anch’egli apostoli e devoti, moriva Raffaello, uno dei nomi più luminosi della storia dell’arte italiana. Qui un piccolo viatico per questo anno di celebrazioni, con l’auspicio di non fare di questo idolo profano circonfuso di caratteri cristologici un santino.
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