This essay analyses the relationships between the birth of the unitary State of Italy and the transformations of the judiciary power in the political system and in the constitutional order informed by the liberal State and the rule of law. The Author achieves these goals by considering the opening speeches of the royal Prosecutor Diomede Marvasi, during the years between 1864 and 1868. In this context, the standpoint is the Court of Naples, the most important one in Italy and among the first ones in Europe. As cultured and prominent lawyer and jurist, Mr. Marvasi came out from powerful circle of exiled Neapolitan intellectuals in Turin after 1848. As such, he was able to underline the degree of knowledge and awareness of the concrete problems in the ordinary course of both the procedural law and the judiciary power. He did this by taking into account the public opinion while analysing Ita-ly’s first emergency legislations, which aimed at preventing and contrasting brigandage, political and organized crimes. In his talks the Prosecutor relied on statistical survey techniques in the context of doctrinal debate on penal law, which came out from the classical school of law and the earliest known attempts to draw the positivist methodology in the field of law.
Il saggio analizza le relazioni tra la nascita dello Stato unitario in Italia e le trasformazioni della magistratura nel sistema politico e nell’ordinamento costituzionale dello Stato liberale di diritto, attraverso il filtro delle prolusio-ni del procuratore regio Diomede Marvasi, negli anni cruciali compresi tra il 1864 e il 1868. Il punto di osservazione privilegiato è il tribunale di Napoli, il più importante d’Italia e tra i primi in Europa. Marvasi, giurista colto prove-niente dal circuito degli intellettuali esuli a Torino dopo il 1848, è in grado di disvelare in un rapporto diretto con l’opinione pubblica il grado di conoscen-za e coscienza delle problematiche concrete della normativa processualistica e dell’ordinamento giudiziario nello svolgimento ordinario e nelle pieghe della prima legislazione emergenziale per i reati politici, di brigantaggio e crimi-nalità organizzata. Il procuratore si affida alle tecniche di indagine statistica inserite nel contesto del dibattito dottrinale sulla pena, tra la scuola classica e i primi germogli della metodologia positivista.
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