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Profili giuridici del mutuo di derrate

    1. [1] University of Salerno

      University of Salerno

      Fisciano, Italia

  • Localización: Teoria e storia del diritto privato, ISSN-e 2036-2528, Nº. 12, 2019
  • Idioma: italiano
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      Within the boundless scientific literature concerning the discipline of the mutuum, little attention has been paid till now to the mortgage of commodities, investigated mostly in relation to the peculiar regime of collectible interests.

      And yet, if the consumer loan represented a cornerstone of the Roman economic system, its realization through the delivery of goods, rather than pecunia, seems to constitute a constant throughout the entire legal experience of Rome, so much so that they find themselves significant and numerous testimonials in the same banking practice, since the 1st century d. C., of operations, both credit and guarantee, concerning goods and foodstuffs.

      The loan of commodities, indeed, was not a cyclical or sporadic phenomenon but, to some extent, physiological, although it probably had a greater diffusion in relation to historical moments and to particular events such as famines or natural disasters; even when traffic is developed that focuses on the use of money, it continues to respond to needs felt in the system of the real economy, and therefore retains all its relevance, assuming the characteristics of a financial operation subject to a special legal regime, strictly related to the volatility of the price of goods in kind, and of agricultural products in particular, and, ultimately, to the high riskiness of such credit operations. The possibility, legally recognized, of exceeding the limit of usury and normally practicable is, therefore, aimed at adequately remunerating the particular risk assumed by the creditor.

    • italiano

      Nell’ambito della sterminata letteratura scientifica concernente la disciplina del mutuum, sin qui è stata riservata scarsa attenzione al mutuo di derrate, indagato per lo più in relazione al peculiare regime degli interessi esigibili.

      Eppure, se il prestito di consumo rappresentò un cardine del sistema economico romano, la sua realizzazione mediante la consegna di beni, piuttosto che di pecunia, sembra costituire una costante nel corso dell’intera esperienza giuridica di Roma, tanto che si ritrovano significative e numerose testimonianze nell’ambito della stessa prassi bancaria, fin dal I sec. d. C., di operazioni, sia di credito che di garanzia, aventi ad oggetto merci e derrate alimentari.

      Il prestito di derrate, invero, non fu un fenomeno ciclico o sporadico ma, in una qualche misura, fisiologico, anche se ebbe probabilmente una maggiore diffusione in relazione a momenti storici e ad eventi particolari quali carestie ovvero calamità naturali;

      anche allorquando si sviluppano traffici incentrati sul ricorso alla moneta, esso continua a rispondere ad esigenze avvertite nel sistema dell’economia reale, e pertanto mantiene tutta la sua rilevanza, assumendo i connotati di un’operazione finanziaria sottoposta ad un regime giuridico speciale, strettamente correlata alla volatilità del prezzo dei beni in natura, e dei prodotti agricoli in particolare, e, in definitiva, all’elevata rischiosità di tal genere di operazioni creditizie. La possibilità, legislativamente riconosciuta, di superare il limite delle usurae normalmente praticabili è, pertanto, rivolta a remunerare adeguatamente il particolare rischio assunto dal creditore


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