Le date simboliche sono affascinanti ma rischiano di deformare la percezione della storia, che non procede quasi mai per cesure e radicali discontinuità. Se per esempio si guarda al 1989 senza spezzare il continuum della storia, si vedrà come non fosse possibile che dal crollo di un regime come quello russo-sovietico prendessero avvio processi politici orientati alla democrazia liberale e alla giustizia sociale, quasi come se si trattasse di un’uscita dalle tenebre dell’errore verso la luce della ragione.
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