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Comizi d’amore. L’amore e il femminismo materialista

    1. [1] Universidad Carlos III de Madrid

      Universidad Carlos III de Madrid

      Madrid, España

  • Localización: Revista de historiografía (RevHisto), ISSN 1885-2718, Nº. 31, 2019 (Ejemplar dedicado a: Cien años de la revolución rusa. Mujeres, utopía y prácticas sociopolíticas Laura Branciforte (ed.)), págs. 145-162
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Love rallies: Love and materialist feminism
  • Enlaces
  • Resumen
    • italiano

      Durante il ventesimo secolo, un gruppo di autrici legate alla tradizione marxista e materialista promosse la creazione di un nuovo campo concettuale per interpretare l’amore come sentimento con una dimensione politica e così porre in discussione l’abituale tendenza a relegarlo alla sfera privata e all’intimità. Nell’articolo mi propongo di illuminare un momento fondamentale di questo processo di definizione del sistema interpretativo; nella prima parte esporrò le riflessioni di Aleksandra Kollontaj e, successivamente, presenterò alcune riflessioni sull’amore della radicale Shulamith Firestone come espressione di un’iniziale torsione concettuale che ha avuto ampie ripercussioni sui modi in cui le femministe materialiste di epoche successive teorizzarono una possibile ‘economia amorosa’ nel processo storico in cui le donne si definiscono come soggetti politici che lottano per la loro emancipazione.

      Attraverso l’analisi di Largo al Eros alato! di Kollontaj e di La Dialettica dei sessi di Firestone, opere legate alla tradizione materialista, voglio mostrare il ruolo che l’amore gioca, come sentimento vertebrato politicamente, nel processo di emancipazione delle donne. Queste prime intuizioni si rivelano particularmente fruttifere per comprendere alcuni degli sviluppi successivi della critica femminista all’’amore romantico’ (Illouz, Esteban, Herrera). Nei testi in questione l’amore è rappresentato come il fulcro emozionale sul quale si fonda e consolida il dominio patriarcale delle donne nell’economia capitalista e nella società di classe. Ciononostante Kollontaj riconosce l’amore come energia psico-sociale con un gran potenziale creativo. Queste due prospettive contribuiscono a far luce sul complesso ruolo che l’amore occupa nella riflessione femminista contemporánea e rivela una profonda trasformazione che si registra tra gli anni venti e gli anni sessanta nella forma in cui si concettualizzano le donne come gruppo specifico dentro la società divisa in classi (Kollontaj) e le donne come classe di per sé nel contesto della società patriarcale (Firestone).

    • English

      In the 20th century, a number of authors engaged with the creation of a new conceptual framework to interpret love from a political perspective. They interpreted it as a political feeling and questioned the practice of relegating it to the private and intimate dimensions. In this article, light is shed on a foundational moment in the definition of this conceptual framework, looking first at Alexandra Kollontai’s reflections and then introducing Shulamith Firestone’s take on love, as the expression of a first theoretical turn. This initial subversión had a great impact on the forms in which the subsequent feminist generations theorised a political economy of love in the context of women’s struggles to become political subjects themselves and fight for their own emancipation.

      Through an analysis of Kollontai’s Largo all’Eros alato! and Shulamith Firestone’s The Dialectic of Sex, both linked to materialist traditions, we identify the role that, according to the authors, love – as a political feeling – plays in women’s struggle for freedom. These first intuitions have been particularly fruitful in framing feminist contemporary approaches to “romantic love” (Illouz, Esteban, Herrera). In Kollontai’s and Firestone’s texts, love is presented as an emotional and psychic pivot upon which patriarchal domination is founded and consolidated in bourgeois-capitalist societies. Nevertheless, Kollontai argues that love also has to be understood as a psycho-social feeling with a great potential to promote emancipatory relationships for women. These two perspectives also reveal the complex role that love plays in contemporary feminist reflection and the profound transformation that emerged, between the 1920s and the 1960s, in the forms in which women were represented as a specific group in a class society (Kollontai) or as a class per se under patriarchy (Firestone).


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