L’art. 31, par. 2 del regolamento (UE) n. 1215/2012 costituisce una importante novità in tema di accordi sulla giurisdizione, in quanto introduce una deroga al principio della prevenzione temporale che regola la litispendenza. Tale norma prevede che, qualora sia instaurato un procedimento tra le stesse parti e sulla medesima causa davanti al giudice di uno Stato membro dotato di competenza esclusiva in forza di un accordo di proroga ex art. 25, il giudice di un altro Stato membro, seppur adìto preventivamente, sia comunque tenuto a sospendere il proprio processo fino a quando il giudice adito sulla base dell’accordo dichiari di non essere competente ai sensi dell’accordo stesso. Ci si interroga, perciò, sull’ampiezza dei poteri di indagine attribuiti al giudice preventivamente adito ed al giudice prorogato, nonché sui rimedi a disposizione della parte che vede negata la sospensione del giudizio ad opera del giudice diverso da quello scelto sulla base della clausola.
Article 31(2) of Regulation (EU) No 1215/2012 is an important innovation in the area of agreements on jurisdiction, as it introduces a derogation from the principle of temporal prevention governing lis pendens. This provision states that, where proceedings are initiated between the same parties and for the same dispute before a court of a Member State with exclusive jurisdiction under an extension agreement pursuant to Article 25, a court of another Member State, even if pre-emptively seised, is nevertheless required to stay its proceedings until the court seised on the basis of the agreement declares itself not to be competent under the agreement. The question therefore arises as to the extent of the powers of investigation conferred on the court seized and on the court whose jurisdiction has been extended, as well as the redress available to the party who is denied the stay of proceedings by a court other than that chosen on the basis of the clause.
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