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I molteplici volti del free work e della flessibilità degli i-pros: Dispositivi e spazi di (controsoggettivazione)

  • Autores: Paolo Borghi, Guido Cavalca
  • Localización: Sociologia del lavoro, ISSN 0392-5048, N. 145, 2017, págs. 78-93
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Multiple facets of free work and I-pros flexibility: Dispositive and spaces of (counter) subjectivization
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      The authors reflect on some pervasive features of contemporary work starting from the independent professionals, a paradigmatic figure of the contemporary capitalist system. Their flexibility and performativity, moulded on the logic of cognitive capitalism, are traits shared by a progressively growing portion of workers. The authors propose the investigation of steering media, taking up the reflections developed by Habermas and Gorz, and foucaultian apparatuses which shape the daily practices of work in order to explore the multiple forms of free work. The analysis of the metropolis conceived as a meta-apparatus and the analysis of significant steering media related to independent professionals are essential, according to the authors, to recognize the cracks of the dominant paradigm and possible spaces for counter-subjectivities.

    • italiano

      Gli autori riflettono su alcuni tratti pervasivi del lavoro contemporaneo partendo da una figura che considerano paradigmatica dei processi di riconfigurazione del sistema capitalistico: i professionisti indipendenti. La flessibilità e la performatività che li caratterizza infatti, plasmate sulle logiche del capitalismo cognitivo, sono tratti che si estendono ad una porzione di lavoratori tendenzialmente sempre più ampia. Viene proposta un’indagine dei mezzi di regolazione, riprendendo le rifles-sioni sviluppate da Habermas e Gorz, e dei dispositivi foucaultiani che danno for-ma alle pratiche quotidiane del lavoro per esplorare le molteplici forme del free work. L’indagine della metropoli come meta-dispositivo e l’analisi di dispositivi e mezzi di regolazione significativi per i professionisti indipendenti sono, secondo gli autori, indispensabili per riconoscere le crepe del paradigma dominante e gli spazi di contro-soggettivazione.


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