A partire da frammenti dell’autobiografica di Maria Abbebú Viarengo, migrante postcoloniale italiana, si indagherà il rapporto tra genere, scritture in movimento e filtri espressivi analizzando tratti di Princesa (Farías/Jannelli) e di Contesa per un maialino italianissimo a San Salvario(Lakhous): dal dialogo del cuore narrativo del primo testo con le sue soglie, si cercherà di cogliere quanto dell’esperienza di una transessuale emerge da un’autobiografia a più mani, mentre nel secondo si valuterà la misura in cui la fisionomia di una voce femminile risulti rispettata nella traduzione in altra lingua.
Starting with fragments of the autobiography of Maria Abbebú Viarengo, an Italian postcolonial migrant we will investigate the relationship between gender, moving and expressive writing filters by analyzing traits of Princesa(Farías/Jannelli) and Contesa per un maialino italianissimo a San Salvario (Lakhous): from the dialogue between the narrative heart of the first text and its thresholds, we try to grasp what the experience of a transsexual emerges from an autobiography written by many hands, while in the second text we evaluate the extent to which the appearance of a female voice is respected in the translation into another language.
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