Alla luce delle potenzialità e sfide connesse alle recenti evoluzioni tecnologiche e organizzative, aumentano, nel panorama nazionale e internazionale, le voci di rappresentanti sindacali che rivendicano un ruolo proattivo nella gestione dell’innovazione. Poco però si conosce delle sperimentazioni già attuate in questa direzione. Ambientate rispettivamente in Italia e Germania, le esperienze della FIM-CISL di Brescia e della IG Metall della Renania Settentrionale-Vestfalia rappresentano due primi tentativi di concretizzare l’obiettivo di una progettazione partecipata da azienda e rappresentanze, dell’innovazione. Dal confronto tra le due iniziative non solo emergono differenze riconducibili ai diversi sistemi di capitalismo e assetti di relazioni industriali, ma è possibile tratteggiare linee di sviluppo comuni, come la comparsa di nuovi attori, la richiesta di competenze progettuali per la rappresentanza, l’ampliarsi dell’area delle interazioni oltre il perimetro della negoziazione. L’approfondimento di queste direttrici evolutive stimola una riflessione sui possibili contorni di nuove relazioni industriali che, superando il contrattualismo di breve termine e integrando una prospettiva di lungo periodo, sappiano contribuire alla progettazione dell’innovazione con un adeguato grado di dinamismo, flessibilità e fiducia tra le parti.
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