Lo scritto pone l’attenzione sulle intercettazione indirette delle comunicazioni dei parlamentari. In primo luogo, viene affrontata la disciplina normativa del mezzo di ricerca della prova, alla luce delle modifiche apportate dalle pronunce della Corte costituzionale in tema di autorizzazione a procedere. In secondo luogo, vengono sottolineate le carenze la violazione della nuova normativa con riferimento ai parametri costituzionali di cui agli artt. 3, 24 e 112 Cost. Da ultimo, si conclude con un quesito critico e provocatorio, con l’intento di proporre e di inquadrare la legittimità del sindacato del Parlamento sull’istituto delle intercettazioni.
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