Il caso della emissione di onde elettromagnetiche da parte di Radio Vaticana è foriero di molteplici spunti di riflessione sul rapporto fra cultura scientifica e applicazione delle disposizioni penali. Nel ripercorre le scansioni processuali della vicenda in oggetto l’Autore ne pone in evidenza i profili di interesse, soffermandosi, in particolare sulla vexata quaestio dell’estensione della giurisdizione in relazione al principio di non ingerenza, sulla configurabilità della fattispecie del getto pericoloso di cose in riferimento all’elettromagnetismo, nonché da ultimo sul contributo offerto dalla scienza al diritto, osservando sul punto che il processo penale sembra oggi poter sempre meno rinunciare all’apporto della tecnologia, divenuta ormai indiscussa protagonista dell’accertamento della responsabilità.
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