Era il 1942 quando Conrad Hal Waddington – scienziato di rara potenza mentale, filosofo eclettico, artista arguto – intuì che la genetica non spiega tutto, che c’è un livello ulteriore che la controlla. È la prima intuizione dell’epigenetica, che all’epoca venne osteggiata perché rischiava di far vacillare le certezze su cui si stava costruendo la biologia. Il timore era che essa facesse rientrare dalla finestra quello che con Darwin era stato fatto uscire dalla porta: il finalismo. Ma nell’epigenetica non c’è nulla di metafisico o di teleologico, le sue informazioni sono comunque racchiuse nel DNA. E conoscerla sarà di grande aiuto nella lotta al cancro.
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