L’Autore analizza la sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila in merito al caso del terremoto, in data 6 aprile 2009. Il primo stadio del commento ha come obiettivo quello di ripercorrere l’excursus storico dell’evento, tratteggiando analiticamente e criticamente tutte le decisioni giurisprudenziali prese. L’oggetto centrale dell’analisi è il capo di imputazione formulato dalla pubblica accusa: omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, in relazione al decesso di trentasette persone e al ferimento di altre cinque. In fine lo scritto pone l’accento sulla decisione d’appello sottolineando l’esclusione della responsabilità colposa in capo agli imputati, l’assenza della posizione di garanzia e del nesso causale.
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