L’Autrice approfondisce il tema affrontato da una recentissima sentenza della Corte di cassazione in ordine alla legittimità dell’utilizzo del c.d. “captatore informatico” nei luoghi di privata dimora. Lo scritto analizza in primo luogo l’essenza del captatore informatico, per poi procedere con l’analisi delle prime pronunce giurisprudenziali che hanno affrontato il problema. Si conclude con i rilievi critici le problematiche sottese all’abuso dello strumento captativo.
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