La cosa più vicina all’inferno su questa terra è il carcere. E come potrebbe essere altrimenti? Tra cronico sovraffollamento – il superlativo di un superlativo – e penuria di medici, educatori e assistenti sociali, il desiderio tipico dei carcerati è quello di essere sedati e risvegliati al momento di uscire, tre o dieci o vent’anni più tardi. O mai.
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