Da quando la mafia ha fatto la sua comparsa sulla scena, pezzi importanti della politica e delle classi più abbienti hanno mostrato di non avere alcuna intenzione di debellarla. D’altronde l’elemento che la distingue rispetto alle altre organizzazioni criminali è la capacità di annullare o attenuare l’azione repressiva dello Stato entrando in rapporto con la politica. Una caratteristica che emerge già nel primo documento in cui si intravede un embrione del concetto di mafia: la lettera del 3 agosto 1838 al ministro Parisi del procuratore generale di Trapani, Pietro Calà Ulloa. Già 180 anni fa era insomma chiaro che lo scopo di questo essere dentro il governo fosse proprio ‘la protezione dell’imputato’.
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